Il Vicepresidente di Federmanager Cuneo Mirko Garbero, in rappresentanza della territoriale di Cuneo e su mandato del Presidente Fulvio D’Alessandro, ha partecipato lo scorso 29 ottobre all’Assemblea annuale di Federmanager, tenutasi a Roma presso l’Auditorium Conciliazione, in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario della Federazione. L’evento, intitolato “Orizzonti industriali – L’Italia che produce il futuro”, ha rappresentato un momento di riflessione e di proposta sul ruolo del management industriale nel Paese.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente nazionale di Federmanager, Valter Quercioli, che ha lanciato un appello al Governo per un piano straordinario di investimenti da dieci miliardi di euro destinato a “managerializzare” il 10% delle piccole e medie imprese italiane nei prossimi dieci anni. “Quel cinque per cento di imprese oggi già managerializzate tiene l’Italia ai vertici mondiali dell’eccellenza industriale. È chiaro quindi quale sia la direzione: investire nel prossimo cinque per cento”, ha dichiarato Quercioli, sottolineando l’obiettivo di raddoppiare in dieci anni la quota di imprese dotate di una guida manageriale strutturata.

Quercioli ha ribadito che l’Italia resta una potenza industriale globale, seconda manifattura europea e quarto esportatore mondiale, ma che deve tornare a dotarsi di una politica industriale nazionale di lungo periodo, capace di coniugare produttività, sostenibilità e competitività. “Non vogliamo un’Italia che stia nel menù di altri, ma un’Italia che sieda al tavolo da protagonista”, ha affermato, invitando a una strategia condivisa anche con l’Unione europea e le risorse del nuovo bilancio 2028–2034.
Il Presidente ha poi affrontato i temi delle transizioni tecnologiche ed energetiche, evidenziando l’importanza di investire in reti digitali, intelligenza artificiale, cybersicurezza e infrastrutture, ricordando che “la tecnologia deve servire la persona, non sostituirla”.
Sul fronte delle politiche economiche e sociali, Quercioli ha invocato una fiscalità più equa e una seria lotta a evasione ed elusione, insieme a misure di incentivo per la fedeltà fiscale. Ha inoltre chiesto una netta separazione tra previdenza e assistenza, una perequazione più equa per i pensionati dirigenti e il rafforzamento di previdenza complementare, sanità integrativa e welfare aziendale, con l’aggiornamento dei limiti di deducibilità fermi da oltre vent’anni.
Ha infine proposto di creare una “casa comune del management industriale”, superando la distinzione contrattuale tra dirigenti e quadri apicali, e di costruire una grande alleanza tra management e imprese per sostenere la crescita dimensionale delle Pmi e la formazione continua. “Senza manager non c’è produttività, e senza produttività non c’è futuro per l’industria italiana”, ha sottolineato.
Durante la giornata è stato letto un messaggio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha espresso apprezzamento per l’impegno di Federmanager nel promuovere la cultura industriale e il Made in Italy, definendo il capitale umano “il patrimonio più prezioso per mantenere la competitività internazionale e l’unicità del nostro stile produttivo”.
Tra gli ospiti istituzionali sono intervenuti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha evidenziato l’urgenza di una maggiore managerializzazione del sistema produttivo italiano: solo il 5% delle imprese industriali dispone oggi di un management strutturato. Urso ha ricordato gli oltre 9 miliardi di euro previsti nella legge di bilancio 2026–2028 per sostenere la crescita e la transizione industriale, tra cui 4 miliardi per la Transizione 5.0, 4 miliardi per la ZES unica, oltre a fondi dedicati a Nuova Sabatini, contratti di sviluppo e turismo.
Sono inoltre intervenuti Marina Calderone, Luca Ciriani, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alessio Butti e Luigi Sbarra, il vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto e il cardinale Fabio Baggio, che ha richiamato l’importanza di mettere al centro etica, coesione sociale e innovazione sostenibile.
L’Assemblea ha offerto un ampio dibattito sulla politica industriale del Paese, sul ruolo strategico del Mezzogiorno, sulla valorizzazione del merito, sull’inclusione sociale e sul dialogo intergenerazionale.
In occasione dell’anniversario, è stata inaugurata anche una mostra dedicata alle eccellenze del Made in Italy, realizzata con il contributo di venticinque grandi imprese italiane, testimonianza concreta del legame tra management, industria e Paese.
“Federmanager c’è, e continuerà a fare la sua parte per costruire l’Italia che guida, non quella che insegue”, ha concluso Quercioli. “Ottant’anni fa è nato un grande sogno. Continuiamo a sognare e a realizzare il futuro che vogliamo: per le nostre imprese, per le nostre famiglie, per il Paese, per l’Europa”.








