Caro Presidente e caro Vice Presidente, care e cari componenti del Consiglio direttivo, carissime colleghe e carissimi colleghi tutti, mi dispiace sinceramente di non poter partecipare di persona al vostro importante appuntamento annuale, ma sappiate che ci sono con il pensiero e con il cuore.
Voglio esordire ringraziando in primo luogo il presidente, il carissimo collega, Fulvio, e con lui tutte le colleghe e i colleghi del Consiglio direttivo. il mio plauso in particolare per la dedizione e il rigore professionale che vi ha permesso di fronteggiare situazioni complesse e, soprattutto, di difendere i valori identitari della nostra Organizzazione. Spesso sono proprio i momenti ardui e le sfide difficili che ci fanno imparare le lezioni più importanti e la vostra associazione ha saputo dare una grande dimostrazione di ciò.
Nonostante le difficoltà, infatti, avete continuato a fare squadra e a essere un punto di riferimento prezioso per la nostra comunità, sempre spendendovi al massimo delle vostre potenzialità.
Purtroppo il nostro Paese sta vivendo in questi giorni un nuovo disastro ambientale con l’alluvione che ha colpito molti comuni della Romagna. Approfitto di questa sede per invitarvi ad unirvi con me nell’esprimere solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite, aderendo alla raccolta fondi che la Federazione – attraverso la sua Fondazione Vises – ha lanciato per dare un aiuto immediato a questo martoriato territorio in particolare con progetti di ristrutturazione di scuole e ospedali.
Su questo tema da tempo denunciamo che occorre spingere lo sguardo al di là delle emergenze di oggi e avviare percorsi di ampio respiro, in grado di stimolare nuovi investimenti e invertire il destino di molte aree a rischio nel Paese, affermando modelli di sviluppo fondati sulla sostenibilità e l’innovazione ambientale. Per questo come Federmanager siamo da tempi impegnati a promuovere un sistema di rappresentanza che veda attività economica, sviluppo sostenibile e impegno sociale strettamente legati e abbiamo da tempo intrapreso un percorso per accrescere il contributo dei manager alla costruzione di una società più equa e sostenibile.
Prima di lasciarvi al vostro appuntamento statutario che rappresenta un importante momento di ascolto del territorio, colgo l’occasione in questo mio messaggio per aggiornarvi sul nostro presente, ma anche e soprattutto sul nostro futuro e sugli obiettivi che da alcuni anni stiamo portando avanti e che stanno dando già significativi risultati.
In primo luogo, sul piano istituzionale, stiamo vivendo una primavera migliore del previsto che evidenzia per l’Italia una crescita più alta tra le tre maggiori economie europee con i timori di una recessione allontanati, anche se in un contesto complesso e con l’inflazione che resta alta. A ciò si aggiunga l’ottimismo derivante dagli ultimi dati forniti dall’Istat sui livelli occupazionali, in crescita a marzo di 297mila unità rispetto a quelli del marzo 2022, dalla tenuta del nostro export come dal rilancio del settore turistico.
Un Esecutivo che si è mosso sin dall’inizio con prudenza, come dimostrano le relazioni positive con i mercati e le Istituzioni europee. L’impalcatura del Documento di economia e finanza – in linea con i suoi precedenti – getta le basi per la prossima manovra d’autunno quando potremo operare il primo vero check up delle finanze italiane. Ci sono temi importanti come il nuovo taglio del cuneo fiscale, passando per la riforma tributaria, fino ad arrivare alla riduzione del debito, la cui traiettoria dovrebbe essere discendente già dai prossimi mesi.
Occorre continuare a vigilare sul tema della riforma del fisco, su cui siamo al lavoro in ambito CIDA, affinché a fine anno non si ripetano le brutte sorprese che abbiamo già patito e contro cui stiamo reagendo con forza. In particolare, abbiamo attivato i ricorsi contro la mancata rivalutazione dei nostri assegni pensionistici e a breve lanceremo una petizione per unire la dirigenza in specifiche, chiare e determinate richieste in materia pensionistica e fiscale che riportino un po’ di equità al sistema. Non possiamo che auspicare che il Governo rispetti anche gli impegni concordati e previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E non solo in materia di realizzazione di quegli investimenti che devono essere finanziati con fondi europei, ma anche di attuazione di quelle riforme che sono parte integrante del Piano, oltre che presupposti necessari di un credibile processo di modernizzazione del Paese.
La nostra Federazione ha una grande storia, che affonda le radici nella rinascita democratica del Paese e oggi più che mai ha l’autorevole compito – insieme alle altre espressioni dell’autonomia sociale – di accompagnare il Paese alle innovazioni necessarie per affrontare i mutamenti e i punti di crisi di fronte ai quali si trovano la società italiana ed europee, l’intero contesto globale, con le trasformazioni in atto nelle strutture produttive e nell’equilibrio del welfare. Come organizzazione di rappresentanza, abbiamo il compito di farci sentire vicini ai nostri iscritti certi di poter fornire le adeguate risposte che nascono da bisogni emergenti, così come vogliamo incoraggiare i tanti manager che ancora non sono lo sono a entrare a far parte della nostra associazione per sentirsi ascoltati e tutelati.
Per questo dobbiamo impegnarci tutti insieme in sforzi straordinari per innalzare ulteriormente il livello dei nostri servizi, rafforzando gli enti e le società del sistema e potenziando i servizi di assistenza e consulenza contrattuale, previdenziale, legale, prestati anche per il tramite delle nostre 55 sedi territoriali, che – come la vostra – saranno quindi rinforzate, in qualità e quantità di servizio.
Senza dimenticare che sul piano interno stiamo governando questa complessità utilizzando modalità di comunicazione, lavoro e collaborazione, sempre più innovative sfruttando le migliori tecnologie per migliorare il contatto e il servizio con i nostri iscritti.
Diamo voce al Paese reale e al cambiamento attraverso lo sviluppo delle attività portate avanti dai nostri gruppi di lavoro – dedicati ai giovani, donne e pensionati, espressione delle istanze delle categorie che rappresentano.
Federmanager ha fatto molto bene in questi anni. Lo dimostrano la tenuta dei numeri dei nostri iscritti, il livello di soddisfazione espresso dai colleghi verso i servizi e le tutele degli enti del sistema, il grande riscontro istituzionale e mediatico che ha seguito le nostre più recenti iniziative di posizionamento pubblico. È un fatto che, all’esterno, la nostra reputazione sia solida e accresciuta.
Ed è un fatto che, nonostante il contesto, stiamo dando esempio di buona La nostra azione di accreditamento istituzionale prosegue, infatti, incessante, in particolare con i dicasteri per noi più strategici e che ci hanno permesso, da ultimo, di entrare a far parte dei tavoli tecnici che il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha attivato su Automotive, Farmaceutico-biomedicale, Agroindustria, avvalendoci delle competenze espresse dalle nostre Commissioni di settore. Commissioni che sono entrate in piena operatività per produrre position paper, note tecniche, audizioni parlamentari. Ne abbiamo istituite sei, ciascuna in uno degli ambiti più rilevanti per il futuro della nostra politica industriale, e presto di avvarremo di un board advisors di assoluto rilievo che accompagnerà il posizionamento di Federmanager nei più alti consessi istituzionali.
Il confronto diretto con Confindustria si sta intensificando alla ricerca di proposte comuni e di nuove intese per rispondere alle tante criticità del lavoro oggi. Non facciamo mistero di quanto i prossimi mesi saranno delicati, ma siamo anche consapevoli di avere gli strumenti adeguati per trattare sugli istituti contrattuali che intendiamo rafforzare e preparare il terreno per un rinnovo contrattuale migliorativo in linea con i profondi cambiamenti che stiamo attraversando. Ed è proprio nel nome delle impegnative sfide che ci attendono già nei prossimi giorni e settimane che vi chiedo disponibilità a ricercare equilibrio e condivisione. È in ballo il futuro della nostra Organizzazione, la nostra identità, i nostri valori, la nostra stessa mission di corpo intermedio. Anche per questo non possiamo permetterci di non essere una squadra. Occorrono partecipazione e unità d’impegno. Partecipazione perché l’impegno di tutti è essenziale per la coesione. Coesione centrata sui valori identitari della Federazione. Da parte mia posso solo dirvi che ci sono per guidarvi al meglio e darvi tutto l’appoggio possibile.
Nel giungere alla conclusione, voglio rinnovare il mio grazie all’amico, Fulvio, e al Consiglio direttivo che lavora al suo fianco con impegno, professionalità e dedizione esemplari. Sono certo che sarà una giornata ricca di contenuti e riflessioni e vi ringrazio ancora per l’impegno e la dedizione con cui siete al mio fianco.
Con un caloroso saluto, vi auguro buon lavoro e nuovi successi.
Stefano Cuzzilla
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