Nei giorni scorsi il Presidente Fulvio D’Alessandro ha partecipato a Roma ai lavori del Consiglio Nazionale Federmanager.
Diversi i temi all’ordine del giorno che hanno richiesto la votazione dei delegati nazionali e dei presidenti delle varie territoriali.
Tra questi, forse il più importante, la verifica e l’analisi della piattaforma di proposta Federmanager in vista del rinnovo del CCNL 2024/2026.
Presidente D’Alessandro, quali prospettive ci sono per i manager in pensione e per il CCNL?
“Per quanto gli iscritti in pensione lamentino giustamente l’ennesima disparità di trattamento da parte del Governo in un’ottica di rivalutazione/perequazione delle pensioni dei dirigenti (CIDA in questo senso si sta attivando su più fronti con cause legali e con la petizione per la raccolta firma “Salviamo il ceto medio”) è sui colleghi in servizio che il rinnovo del CCNL peserà in prospettiva nei prossimi anni. Da quello che ho letto, ampiamente illustrato dal capo delegazione Gherardo Zei, le nostre proposte risultano di assoluto buon senso volte a sostenere le specificità e le professionalità di una categoria strategica per le aziende industriali del nostro Paese. Per motivi di opportunità e riservatezza, considerando il prossimo confronto con Confindustria, non entro ancora nel merito dei singoli punti posso però riferire ai nostri iscritti di aver votato favorevolmente la proposta Federmanager di rinnovo del Contratto. I tempi di approvazione sono condizionati dal confronto tra le parti considerando anche il “semestre bianco” in Confindustria”.
Come valuta l’operato dell’attuale Governo?
“Federmanager è giustamente indipendente e apartitica, ma dialoga con tutti. Tuttavia abbiamo subito dai vari governi che si sono succeduti politiche a volte condizionate da “invidia sociale”, “populismo dilagante”, “assistenzialismo elettorale” con iniqui prelievi forzati sempre nei nostri confronti!
Con forte senso di appartenenza a Federmanager dobbiamo salvaguardare il ceto medio dai ripetuti interventi che ormai da anni colpiscono ingiustamente coloro che rappresentano il motore dell’economia e la reale fascia produttiva del Paese. Ci riferiamo a tutti i contribuenti da lavoro o da pensione da 35 mila euro lordi in su che pagano il 63% di tutta l’Irpef nazionale e che anche in quest’ultima Legge di bilancio sono stati penalizzati. Mi chiedo: ma quando si andrà a separare la previdenza, in attivo, dall’assistenza e dall’assistenzialismo in forte passivo?”.
Quali novità ci sono per le assicurazioni sanitarie?
“E’ ormai sotto gli occhi di tutti che la sanità pubblica, nonostante un pesantissimo prelievo fiscale alla fonte a chi le tasse, i tributi, le gabelle bizantine le ha sempre pagate non è più in grado di soddisfare le sacrosante esigenze, specie in termini di tempistiche prestazionali, del ceto medio. Per noi dirigenti il FASI continua ad essere l’unico strumento per poter supplire a queste criticità. Assidai si trova in una situazione di sbilancio considerando il ripristino pilotato dei “cartelli” assicurativi, l’allungamento (per fortuna) della vita, i notevoli costi dei rimborsi e delle prestazioni.
Federmanager sta lavorando per sostenere ulteriormente il “prodotto unico” ma le prospettive sono complesse”.
Quale trend stanno avendo le iscrizioni dal punto di vista associativo?
“Tutte le federazioni sindacali stanno perdendo adesioni più per disaffezione che per altro. Ma anche le associazioni subiscono questo andamento abbastanza negativo. Federmanager Cuneo si distingue per un costante supporto in termini di servizi previdenziali, contrattuali, di tutela in caso di conciliazione, ma anche nella gestione delle pratiche FASI, Assidai, Previndai. Solo così e a costi per gli iscritti veramente ridotti (62 centesimi al giorno per i dirigenti in servizio – 35 centesimi al giorno per i dirigenti in pensione e per i quadri aziendali) riusciamo a mantenere un buon rapporto con i nostri associati che continuano a darci fiducia senza dimenticare che tutti noi lavoriamo gratuitamente”.
Presidente, si può stilare un bilancio su questo Consiglio Nazionale, che da il via al “semestre bianco”?
“Per i contenuti certamente positivo, ma anche perché è fondamentale confrontarsi tra colleghi in un’ottica di rapporto diretto con i vertici nazionali e con le varie strutture federative e collaterali. Personalmente sono intervenuto ponendo la questione della sostenibilità delle piccole territoriali quelle, come la nostra, di apprezzata fruibilità. Tuttavia dovremo è dovrò rivedere alcune impostazioni gestionali e operative per il 2024”.