Cara/o collega,
desidero rivolgerti poche righe di aggiornamento e di saluto in vista della prossima pausa estiva.
In questi primi mesi dell’anno abbiamo compiuto avanzamenti importanti per i manager che rappresentiamo ed è bene che in prima persona ne ricordi alcuni.
Lo faccio volentieri, anche per sintetizzare tutte le novità che arrivano via email, che sono pubblicate sul nostro sito web, sono veicolate sui social e sul mensile Progetto Manager.
La prima considerazione è che Federmanager ha raggiunto un ottimo livello di accreditamento istituzionale, sia a livello parlamentare, sia nel dialogo con il Governo che si è insediato lo scorso novembre, sia infine presso tutte le autorità di interesse.
La reputazione che vantiamo oggi, frutto di anni di impegno, è sinonimo di competenza e di valori quali la responsabilità, il merito, l’onestà e la crescita che noi non predichiamo, ma portiamo avanti con le nostre gambe. Ne è un segno evidente la costituzione di dodici Commissioni di settore sulle politiche industriali, che si pregiano della partecipazione di colleghe e colleghi esperti delle diverse industrie, e che sono accompagnate dalla presenza di un Advisory board di personalità di altissimo profilo che hanno accettato di accompagnarci in questo lavoro di policy e posizionamento istituzionale.
Come saprete, nella mia veste di presidente della Cida, la Confederazione di cui siamo parte, sto rafforzando ulteriormente l’immagine della dirigenza come cuore pulsante dell’economia e come riferimento sociale importante di un Paese che deve convintamente guardare in alto, migliorarsi sempre e credere nell’operosità delle sue persone.
L’attenzione che riceviamo da politica e istituzioni costituisce la base imprescindibile anche per promuovere la managerialità, specialmente nelle Pmi, e per far sedimentare le nostre istanze. A questi obiettivi, ad esempio, risponde la nostra partecipazione al rilancio della misura del voucher per consulenza in innovazione promosso dal Mimit, al quale Federmanager fornisce l’elenco dei manager certificati attraverso il programma chiamato “BeManager”.
Inoltre, nel rappresentare la categoria, di centrale importanza per noi è il tema previdenziale: in opposizione a quanto approvato dall’ultima legge di Bilancio, abbiamo avviato l’iter legale contro il blocco della perequazione attraverso sette ricorsi individuali in procinto di costituzione e stiamo innalzando la pressione sul campo, con incontri già programmati per settembre con le forze parlamentari più attente, per giocare in anticipo rispetto alla prossima manovra di bilancio.
La seconda considerazione riguarda i vantaggi di far parte di questa comunità: in Federmanager si sta bene, si sta insieme, si creano occasioni di sviluppo professionale, sia amplia il network e si contaminano le buone prassi.
Non a caso esistono tre Gruppi dedicati a queste attività: il Gruppo Giovani che, ad esempio, a febbraio ha concluso il contest che premia i migliori manager under 44 nostri iscritti; il Gruppo Minerva, che riunisce le donne manager ed è promotore di numerosi progetti come “Women On Board”, volto a favorire la presenza femminile nei Cda di imprese pubbliche e private; il Gruppo Senior, che offre tempo e competenze alla Federazione ed è in prima linea per contrastare derive penalizzanti sulle nostre pensioni, come viene raccontato anche in un nuovo strumento di comunicazione, il podcast “Vita da manager”.
Queste azioni sono coordinate a livello centrale, ma animano i territori, grazie alla presenza di 55 sedi locali che costituiscono la prima casa dei nostri manager.
La terza considerazione è che Federmanager vanta un sistema di servizi che, dalla salute, al welfare, passando per le politiche attive del lavoro arriva sino alla previdenza complementare e alla certificazione delle competenze manageriali.
Sono opportunità di business e di tutela esclusive che ciascun iscritto dovrebbe conoscere e a cui può facilmente accedere.
Ricadono in questo ambito le scelte prese di recente per potenziare alcuni progetti che hanno funzionato bene e che hanno meritato un rifinanziamento. Penso ad esempio all’esperienza dei Digital Innovation Hub, condivisa con Confindustria, e ad altre iniziative in favore dei colleghi che hanno perso involontariamente il posto di lavoro, supportate grazie a 4.Manager.
Tutte le iniziative per la formazione e la certificazione delle competenze che conduciamo con Federmanager Academy, Fondirigenti e con i nostri partner sono ormai notorie per la loro eccellenza.
Sul fronte salute e previdenza, gli enti e le società del nostro sistema che si occupano di queste tutele rappresentano l’espressione migliore di quel “secondo pilastro” del welfare pubblico di cui il Paese ha progressivamente maggior bisogno.
Negli ultimi mesi sono state portate avanti conquiste importanti. Penso a Previndai, che gestisce il nostro risparmio previdenziale, e che con sapiente intervento ha iniziato a investire in asset di economia reale.
Il Fasi – Fondo di assistenza sanitaria integrativa si fa ora carico dell’Iva sulle prestazioni e ha approvato maggiori intervenenti di spesa per 16 miliardi di euro, anche aumentando dagli originari 51 a ben 70 € l’importo rimborsato sulle visite specialistiche. Assidai promuove il prodotto unico con Fasi, che è sempre più apprezzato dal mercato e che manifesta una sinergia tra i fondi valorizzata dal tramite di I.W.S. SpA, la nuova società istituita con Confindustria.
Praesidium, che è il nostro broker di riferimento, specializzato nella consulenza sul welfare aziendale, sta lavorando tra l’altro per rendere ancora più effettive le tutele ex articolo 12 e 15 del CCNL nazionale, mentre Cdi Manager è impegnata a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di competenze manageriali.
In parallelo, in esecuzione del contratto Federmanager-Confapi, sviluppiamo servizi simili grazie ai fondi Previndapi, PmiWelfareManager, Fasdapi e Fondazione Idi.
Anche a livello aziendale, nelle contrattazioni di secondo livello e non solo, promuoviamo un modello di relazioni industriali costruito su queste esperienze e che per noi costituisce il fondamento per una moderna interpretazione della cultura d’impresa.
Cerchiamo anche di restituire valore sui territori e verso chi ha maggiore bisogno, con interventi di solidarietà promossi attraverso la nostra fondazione, Vises Ets, che negli ultimi mesi sta supportando la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna.
Non voglio certamente dipingere un quadro ottimistico che non coglie le difficoltà presenti: conosciamo tutti benissimo le debolezze economiche, climatiche, demografiche da fronteggiare.
Desidero piuttosto farti sempre più partecipe di un sistema resiliente, capace di innovare con soluzioni adeguate alle sfide, finanziariamente solido perché consapevole di come investire nelle relazioni e nelle progettualità.
Essere un sistema forte, in definitiva, significa presentarsi in modo autorevole alla prossima tornata di rinnovi contrattuali ormai alle porte.
Un sistema ispirato da una missione definita, dunque, che ogni giorno è al lavoro per perseguirla.
Con i più cordiali saluti